La fama di Rainer Maria Rilke, il maggiore poeta lirico di lingua tedesca, è legata in modo particolare a due opere composte nel 1922, Elegie Duinesi e Sonetti a Orfeo, capolavori universali. Le elegie cantano l’orgogliosa sfida al divino e il lamento esistenziale dell’uomo nel confronto-scontro con l’angelo, simbolo di una inesauribile energia cosmica. È proprio durante il soggiorno del poeta, nel 1898, prima a Firenze e poi a Viareggio, che maturano i primi elementi significativi di questo percorso poetico, descritti da Il diario fiorentino. Il progetto fu ispirato e sostenuto dalla donna amata, Lou Salomé, celebre intellettuale nell’epoca di passaggio fra l’Ottocento e il Novecento. Dalle pagine del Diario emerge come l’Italia, e in particolare Firenze con la sua storia e la sua arte, abbiano influito sul pensiero e la scrittura del poeta, tanto da diventare il laboratorio creativo dove poter affinare il suo linguaggio e approfondire la sua visione esistenziale. Firenze è per lui una metafora della capacità umana di creare bellezza immortale in contrasto con l’effimero della vita. Queste tematiche tornano successivamente nelle sue opere in cui le immagini fissate nel viaggio in Toscana, si trasformano in simboli universali nella ricerca di un nuovo linguaggio poetico. A far rivivere questa esperienza è un gruppo di lettori di una storica biblioteca del centro di Firenze che decide di dedicare una serie di incontri alla lettura e all’analisi del Diario, compie escursioni nelle strade e per le colline fiorentine, lungo le rive del mare di Viareggio, seguendo i passi e lo sguardo del giovane Rilke. Il frutto finale di questo impegno, pieno di curiosità e di passione, è la mappa di un percorso letterario e culturale, preziosa per comprendere come spuntarono le ali al giovane poeta.
Il diario fiorentino di Rainer M. Rilke per Lou Salomé
Il viaggio di un giovane poeta, Firenze e Viareggio
È sorprendente come Firenze e il periodo più celebre della sua storia, il Rinascimento, siano al centro degli interessi di alcuni importanti personaggi della cultura europea, nel passaggio fra l’Ottocento e il Novecento: Rainer Maria Rilke, considerato uno dei più grandi poeti di lingua tedesca, e Lou Salomé, interprete originale dei fermenti culturali dell’epoca, strettamente legata alle vicende di Friedrich Wilhelm Nietzsche e di Sigmund Freud. Il diario fiorentino raccoglie gli appunti di viaggio del giovane poeta, scritti per l’amata durante il soggiorno a Firenze e a Viareggio del 1898. In queste pagine emerge tutta la sua ammirazione per gli artisti del primo Rinascimento, interpretato come stagione della primavera che nel suo insieme non produsse però i frutti maturi dell’estate; Rilke coltiva la viva speranza che questi frutti matureranno proprio nei tempi che stanno per giungere, preannunciati dai segni dell’arte Jugendstil, a Monaco e in tutta la Germania.
La fama di Rainer Maria Rilke, il maggiore poeta lirico di lingua tedesca, è legata in modo particolare a due opere composte nel 1922, Elegie duinesi e Sonetti a Orfeo, capolavori universali. Le elegie cantano l’orgogliosa sfida al divino e il lamento esistenziale dell’uomo nel confronto-scontro con l’angelo, simbolo di una inesauribile energia cosmica. È proprio durante il soggiorno del poeta, nel 1898, prima a Firenze e poi a Viareggio, che maturano i primi elementi significativi di questo percorso poetico, descritti da Il diario fiorentino. Il progetto fu ispirato e sostenuto dalla donna amata, Lou Salomé, celebre intellettuale nell’epoca di passaggio fra l’Ottocento e il Novecento. Dalle pagine del Diario emerge come l’Italia, e in particolare Firenze con la sua storia e la sua arte, abbiano influito sul pensiero e la scrittura del poeta, tanto da diventare il laboratorio creativo dove poter affinare il suo linguaggio e approfondire la sua visione esistenziale. Firenze è per lui una metafora della capacità umana di creare bellezza immortale in contrasto con l’effimero della vita. Queste tematiche tornano successivamente nelle sue opere in cui le immagini fissate nel viaggio in Toscana, si trasformano in simboli universali nella ricerca di un nuovo linguaggio poetico. A far rivivere questa esperienza è un gruppo di lettori di una storica biblioteca del centro di Firenze che decide di dedicare una serie di incontri alla lettura e all’analisi del Diario, compie escursioni nelle strade e per le colline fiorentine, lungo le rive del mare di Viareggio, seguendo i passi e lo sguardo del giovane Rilke. Il frutto finale di questo impegno, pieno di curiosità e di passione, è la mappa di un percorso letterario e culturale, preziosa per comprendere come spuntarono le ali al giovane poeta.
Roberto Mosi vive a Firenze, è stato dirigente per la Cultura alla Regione Toscana, si interessa di letteratura e fotografia. Ha pubblicato i romanzi Non oltrepassare la linea gialla (Europa Edizioni 2014) ed Esercizi di volo (Europa Edizioni 2016; premiato al concorso Casentino 2017). Ha pubblicato i romanzi storici: Elisa Baciocchi e il fratello Napoleone (Il Foglio, 2013), Ogni sera Dante ritorna a casa. Sette passeggiate con il poeta (Il Foglio 2021), Barbari. Dalle Steppe a Florentia alla porta contra aquilonem (Masso delle Fate 2022). Per la poesia, Itinera (Masso delle Fate 2007), Poesie 2009-2016 (Ladolfi 2016), Eratoterapia (Ladolfi 2017), Navicello Etrusco (Il Foglio 2018), Orfeo in Fonte Santa (Ladolfi 2019), Sinfonia per San Salvi (Il Foglio 2020), Promethéus. Il dono del fuoco (Ladolfi 2021), Amo le parole. Poesie 2017-2023 (Ladolfi 2022). Queste opere poetiche hanno ricevuto vari riconoscimenti; l’ultimo per Il profumo dell’iris (Gazebo 2018): Premio speciale in Memoria di Duccia Camiciotti, Città di Montevarchi (2022). L’autore ha realizzato mostre di fotografia presso biblioteche, caffè letterari e, in particolare, presso il Circolo degli Artisti “Casa di Dante”. La rassegna delle ultime mostre è riportata nell’e-book Firenze, foto grafie (LaRecherche, n. 180). Roberto Mosi è presidente dell’Associazione Testimonianze, che pubblica l’omonima rivista, fondata da Ernesto Balducci. Collabora alla rivista diretta da Mariella Bettarini L’area di Broca. Cura i blog: wwww.robertomosi.it e www.poesia3002.blogspot.it
Il Sentiero Rilke in Toscana:
Firenze e Viareggio
Il percorso segue le indicazioni fornite da Il diario fiorentino e tiene conto delle considerazioni svolte dalla presente pubblicazione. Può essere compiuto in due giorni, il primo dedicato a Firenze e il secondo a Viareggio; il primo è un percorso a piedi, agevole, con varie soste, il secondo prevede spostamenti in bicicletta e con mezzi pubblici.
Firenze
Si parte dal giardino Demidoff sul lungarno Serristori, situato a fianco del palazzetto, al n. 25, presso il Ponte alle Grazie, dove il 15 aprile 1898 arrivò Rainer Maria Rilke; vi soggiornò per tre settimane nell’appartamento aperto su un’ampia terrazza, al terzo piano. La lapide, un po’ annerita sopra il portone, ricorda la circostanza. Nel giardino sarà posto un cartello informativo con la mappa del sentiero e le indicazioni per collegarsi alla piattaforma digitale.
Il giardino Demidoff, a fianco del fiume, è un punto-panorama aperto sul centro di Firenze, dal Ponte Vecchio, al Palazzo della Signoria, alla chiesa di Santa Croce, al ponte San Niccolò (cap. IV L’arrivo a Firenze, V La terrazza delle meraviglie; per il Diario144 il riferimento è dalle prime pagine a p. 77.
La prima parte del percorso riprende l’incontro del giovane con la città la prima sera dell’arrivo a Firenze (cap. IV L’arrivo a Firenze; Diario pp. 59 e succ.): lungarno Torrigiani, Ponte Vecchio, Piazza della Signoria, Loggia dell’Orcagna, piazzale degli Uffizi e le statue dedicate a personaggi che dettero vita alla stagione del Rinascimento.
Segue la visita alla Galleria degli Uffizi, alle sale dedicate al Primo Rinascimento, con attenzione particolare alle opere di Sandro Botticelli, Fra Angelico, Benozzo Gozzoli, Fra Bartolomeo, Luca della Robbia (cap. XVI Artisti della primavera; Diario pp. 183 e succ.).
I palazzi storici: visita al Palazzo Strozzi (cap. X Le pietre dei palazzi; Diario pp. 67 e succ.).
Al Palazzo Medici Riccardi, visita alla Cappella dei Magi con la “Cavalcata dei Magi” dipinta da Benozzo Gozzoli (Cap. Artisti della primavera; Diario pp. 157 e succ.).
Museo di San Marco e l’Annunciazione di Beato Angelico (cap. XVI Artisti della primavera; Diario pp. 239 e succ.).
I Putti di Andrea della Robbia all’Istituto degli Innocenti, Piazza della SS. Annunziata (cap. XVI Artisti della primavera; Diario pp. 253 e succ.).
144 Per la numerazione delle pagine del Diario, il riferimento è sempre al libro: R.M. Rilke, Il diario fiorentino, BUR, Milano 1981, a cura di Giorgio Zampa.
Il cortile del Museo del Bargello (cap. X Le pietre dei palazzi; Diario p. 75).
L’ultima parte del percorso: dal ponte alle Grazie, Porta San Niccolò, scalinata per il Piazzale Michelangelo, Abbazia di San Miniato al Monte: punto-panorama, vista sulla città, il fiume che s’infiamma dei colori più accesi al tramonto, l’anello delle colline, i paesi sparsi sulle pendici, visitati da Rilke nel corso del soggiorno fiorentino (cap. I Firenze, la musa, V La terrazza delle meraviglie, IX Firenze non si offre facilmente, X Le pietre dei palazzi; Diario: pp. 42 e succ., pp. 75 e succ.). A nord-ovest sullo sfondo del paesaggio, seguendo il corso dell’Arno, si vedono nelle belle giornate il profilo azzurro dei monti della Lucchesia e delle cime delle Alpi Apuane: oltre vi è la Versilia e la distesa del mare, i venti della costa che arrivano ad investire, con i loro effetti benefici e i loro profumi, le colline fiorentine.
Viareggio
Il secondo giorno è dedicato alla scoperta di Viareggio e della Versilia seguendo la seconda parte del Diario scritta da Rilke dopo che, improvvisamente, si trasferisce da Firenze a Viareggio, a metà del mese di maggio 1898.
Sulla strada per Viareggio ci fermiamo a Pisa. Escursione al Camposanto di Pisa, in piazza del Duomo, per visitare il monumento e le opere di Buffalmacco e Benozzo Gozzoli (cap. XI La fuga selvaggia a Viareggio; Diario pp. 241-243).
A Viareggio, una sosta in piazza Santa Caterina dove era l’hotel Firenze, nella villa Rigutti, prima che venisse demolita per la nuova urbanizzazione dell’area: qui soggiornò Rilke e compose il primo nucleo dell’opera “La principessa bianca” (cap. XII Il mare; Diario pp. 191 e succ.).
La Passeggiata di Viareggio, il lungomare di tre chilometri, costellato di edifici in stile Liberty, negozi, ristoranti e caffè, accessi ai bagni: di particolare rilievo il Gran Caffè Margherita, lo Chalet Martini, l’accesso del Bagno Balena (cap. VII Monaco e il trionfo dello Jugendstil, XII Il mare)
Il porto di Viareggio e il molo: lo spettacolo della vita del porto, dei lavori nella darsena, del movimento delle barche che si rinnova ogni giorno, come lo descrive Rilke nelle pagine del Diario (cap. XIII Il canto delle fanciulle; Diario pp. 247 e succ.).
Il mercato e il vecchio centro di Viareggio: visita nel ricordo della corsa in carrozza di Rilke per gli antichi vicoli (cap. XIII Il canto delle fanciulle; Diario p. 245).
Dalla Darsena alla deserta spiaggia di levante, al sentiero nella pineta: inseguendo il ricordo dei bagni di mare e dei canti delle fanciulle di Viareggio (cap. XIII Il canto delle fanciulle; Diario pp. 245 e succ.).
Al ritorno sosta a Lucca: visita al Duomo e al Palazzo Pubblico per ammirare le opere di Fra Bartolomeo.