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Dal capitolo IX.
Carolina Bonaparte Murat
È di ben tredici anni il periodo che Sylvia Boucot trascorre con Carolina Bonaparte Murat, in parte a Vienna, a Trieste e poi, dal 1831, a Firenze dove la regina di Napoli muore nel 1839 a 58 anni. Questa volta non trovo fra le carte immagini di sepolture monumentali, come è stato per Elisa e per Paolina, ma un documento dell’epoca che fa riferimento a un piccolo spazio nella chiesa di Ognissanti, nella parte posteriore della cappella dove si trova la tomba del celebre pittore Sandro Botticelli, della famiglia Filipepi, che aveva le sue radici nel quartiere di Borgognissanti.
“Quando la regina Carolina morì il 18 maggio 1839 nel suo palazzo in Borgo Ognissanti a Firenze, i Bonaparte erano proscritti. Il suo corpo fu portato alla chetichella nella chiesa di Ognissanti a pochi passi da casa sua e per volontà del Buon Governo, la polizia segreta dell’Arciducato, fu custodito nella retrostanza dietro la cappella Botticelli, nascosto alla vista dei fedeli. Letizia Murat Pepoli, la figlia maggiore, che viveva a Bologna dove teneva un famoso salotto ed era soprannominata per questo regina di Bologna, espresse la volontà che la madre fosse sepolta nella sua città.